I funghi medicinali, alleati del sistema immunitario e dell’energia per il recupero
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I funghi medicinali, grandi alleati del sistema immunitario e dell’energia per il recupero

I funghi vengono utilizzati da millenni in diverse medicine tradizionali orientali e, negli ultimi anni, hanno assunto un ruolo sempre più rilevante anche nel panorama salutistico occidentale. La ragione è legata alle loro particolari attività biologiche, che si associano a interessanti caratteristiche immunostimolanti e persino antitumorali.

Questi organismi viventi, di fatto parte di un Regno a sé stante (né animale né vegetale), sono ora i grandi protagonisti della cosiddetta micoterapia, quel ramo della Medicina che utilizza i funghi nella cura e nella prevenzione di svariate condizioni e che può essere considerato parte della più ampia branca della Fitoterapia.

Funghi medicinali: i grandi immunoregolatori

Quelli che definiamo, oggi come secoli fa, “funghi medicinali” sono organismi che contengono un ampio spettro di sostanze attive e nutritive, in grado di offrire i loro migliori risultati dopo una somministrazione a medio o a lungo termine. I funghi rilasciano anche sostanze tossiche che, nell’immediato, sono in grado di causare reazioni avverse nell’organismo (nausea e diarrea in primis), pertanto la loro assunzione dovrebbe essere attentamente monitorata, tuttavia non vi è alcun dubbio che possano favorire la salute rinforzando il sistema immunitario.

La ragione è da ricercarsi nelle sostanze bioattive presenti al loro interno: potenti immunostimolanti che svolgono una funzione regolatoria sia su sistemi immunitari iperattivi (ad esempio nel caso di allergie e reazioni autoimmuni) che ipoattivi, ossia deboli di fronte all’esposizione ad infezioni o altre condizioni.

In pratica, i funghi sono eccellenti immunoregolatori che aiutano l’organismo a raggiungere una funzione immunitaria ideale.

In natura, grazie a complessi processi enzimatici, digeriscono quanto ricavato dalle sostanze in decomposizione, assorbendole e rendendole nuovamente biodisponibili.

Va da sé che ciascun fungo medicinale vanta delle specifiche caratteristiche e particolari ambiti d’azione; complessivamente questi grandi alleati della salute hanno la capacità di agire sul metabolismo glucidico e lipidico così come sulla chelazione dei metalli pesanti, oltre che rappresentare uno straordinario ingrediente per la produzione di antibiotici.

Guarda il video   “Funghi per il sistema immunitario e l’energia di recupero”  della dott.ssa Galbiati

Come vengono utilizzati i funghi medicinali nella Medicina contemporanea

Già nel 1897, il francese Duquesne dimostrò il potere antibatterico di alcune muffe, mentre nel 1928, Fleming individuò una sostanza battericida, la penicillina, dal 1939 utilizzata come primo antibatterico a uso sistemico.

Nel 1969 venne poi scoperta la ben nota ciclosporina, grazie al prelievo di alcuni campioni dal terreno norvegese di Hardang dai quali vennero isolati alcuni funghi, poi impiegati per la produzione di nuovi antibiotici e fungicidi. Dall’anno seguente, iniziò una nuova era per la medicina dei trapianti poiché proprio la ciclosporina è in grado di inibire la reazione di difesa del sistema immunitario dei trapiantati, una condizione essenziale nel trattamento farmacologico che segue un trapianto d’organo o la gestione di malattie autoimmuni, così come di patologie come il diabete, la dermatite atopica e l’orticaria grave.

L’utilizzo dei funghi medicinali nella Medicina cosiddetta “contemporanea” e la loro importanza per la scienza medica attuale, quindi, risale ormai a più di un secolo fa. Da decenni, l’industria farmaceutica approfondisce le proprietà farmaceutiche di questi organismi attraverso ricerche scrupolose sui miceti, per valutare il loro potenziale nella produzione di sostanze farmacologiche attive.

Ad oggi, è ormai noto che molte specie di funghi siano eccezionali fonti di sostanze medicamentose: penicillina, beta-lattami, lovastatina, ciclosporina A, antibiotici appartenenti alla classe delle cefalosporine, e persino antitumorali quali il paclitaxe.

Qual è l’azione dei funghi medicinali?

Nell’anno 2000, la FDA (Food and Drug Administration) americana, una delle massime autorità mondiali per la tutela e la promozione della salute pubblica, ha ufficialmente definito i funghi medicinali “superalimenti”, sottolineando la loro capacità di prevenzione e sostegno verso una vasta gamma di condizioni patologiche, incluse quelle degenerative e croniche.

Come già accennato, pur avendo caratteristiche che li rendono efficaci in modo mirato (grazie alla presenza dei Beta-glucani), i funghi medicinali garantiscono un’azione benefica su diversi fronti:

  • modulazione e potenziamento del sistema immunitario
  • regolazione del metabolismo glucidico-lipidico
  • metabolismo energetico
  • supporto al sistema endocrino, nervoso e respiratorio
  • antiossidante e anti-invecchiamento
  • funzione neuroprotettiva
  • protezione epatica
  • funzione prebiotica
  • funzione disintossicante

I componenti bioattivi presenti nei funghi sono davvero vari e numerosi: polisaccaridi e glicoproteine; proteine; enzimi; nucleotidi; vitamine del gruppo B e vitamina D; fibre insolubili e solubili; chitina; fosfolipidi; steroli; antibiotici; triterpeni; acidi nucleici; lignine.

Guarda il video   “Funghi per il sistema immunitario e l’energia di recupero”  della dott.ssa Galbiati

Maitake, Shiitake e Cordyceps: gli amici del benessere e della salute

Tra le decine di specie di funghi medicinali, tre in particolare risultano particolarmente interessanti: si tratta di Maitake, Shiitake e Cordyceps, ciascuno dei quali vanta proprietà e azioni specifiche.

Il Maitake (Grifola frondosa), oltre ad essere un fungo commestibile, ha marcate proprietà medicinali che lo hanno reso, nel corso della storia, uno dei “principi” della medicina tradizionale asiatica. In Giappone, in particolare, veniva utilizzato sia come tonico, per rinforzare il sistema immunitario e incrementare l’energia di recupero, sia come prevenzione per la pressione alta, le patologie degenerative e i tumori.

In effetti, uno studio condotto presso l’Università di Zhejiang a Hangzho in Cina, che prevedeva la somministrazione di un concentrato di β-glucani estratto dal fungo Maitake, a pazienti affetti da carcinoma polmonare e sottoposti a chemioterapia, ha rilevato che i pazienti trattati con l’estratto associato alla chemioterapia hanno potuto sopravvivere per un periodo più lungo rispetto agli altri. Questo fungo è inoltre il più indicato per il controllo della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2, poiché agisce migliorando il metabolismo, le funzioni epatiche, il controllo glicemico e la resistenza insulinica, esercitando al contempo un effetto neuroprotettivo.

A livello di sostanze bioattive, il Maitake contiene principalmente minerali come potassio, ferro e magnesio, aminoacidi, vitamine B1, B2 e B3, vari polisaccaridi tra cui grifolano e grifolina, i consueti Beta-glucani, lectine e metallo-proteine. È inoltre un precursore della vitamina D2.

Per quanto riguarda il fungo Shiitake, viene utilizzato negli ospedali giapponesi in diversi protocolli di cura già dal 1976. Oltre ad esplicare una solida funzione di sostegno del sistema immunitario, lo Shiitake svolge anche un’azione protettiva sul fegato promuovendo la formazione di anticorpi contro l’epatite B; combatte alcune infezioni fungine (ad esempio la Candida) perché contribuisce all’eubiosi intestinale, riduce il colesterolo e contribuisce alla prevenzione dall’arteriosclerosi.

Le sostanze bioattive contenute nello Shiitake includono potassio, ferro, calcio, zinco, provitamina D, vitamine B2, B12 ed E, acidi grassi insaturi, tutti gli aminoacidi essenziali e i più comuni aminoacidi non essenziali, eritadenina (un purinico strutturalmente simile ai nucleotidi, responsabile dell’effetto ipocolesterolemizzante) ed elevate quantità di polisaccaridi, tra cui emerge il Lentinano, con spiccate proprietà medicinali.

Infine, il fungo Cordyceps – che cresce prevalentemente tra i 4000 e i 6500 metri di altitudine sulle montagne del Tibet, ma è presente anche in Cina e Nepal – è considerato, dalla cultura orientale, un vero e proprio tesoro medicinale, viene utilizzato specialmente come tonico per aumentare vitalità ed energia di recupero, soprattutto dopo malattie debilitanti.

Questo grande alleato del sistema vascolare e del sistema immunitario agisce proteggendo anche l’apparato genitourinario, quello osteoarticolare e muscolare, il fegato e le vie respiratorie. Tradizionalmente, è sfruttato per il bilanciamento della pressione sanguigna e per il tropismo di vari organi (in particolare cuore, fegato, reni e polmoni).

Dal punto di vista delle sostanze bioattive, il Cordyceps contiene molti oligoelementi e vitamine e una significativa quantità di polisaccaridi: acido cordicepico (D-Mannitolo), galattomannano, micosio, ergosterolo, gracile, adenosina, acido palmitico, cordicepina e steroli.

Guarda il video   “Funghi per il sistema immunitario e l’energia di recupero”  della dott.ssa Galbiati

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